IL PROGETTO

AREA TERRITORIALE E CONTESTO SOCIALE DI RIFERIMENTO

Il progetto si svilupperà nei comuni facenti parte dell’area dell’unione dell’alto astigiano: Albugnano, Berzano san Pietro, Capriglio, Castelnuovo don Bosco, Cerreto d’Asti, Cortazzone, Montafia, Moransengo e Pino d’Asti, che si estendono su una superficie di circa 77,00 km2 e ospitano una popolazione di circa 6.800 abitanti (dati relativi al censimento della popolazione 2011). La percentuale della popolazione giovanile compresa tra i 14 e i 25 anni corrisponde al 7,93% sul totale della popolazione, circa il 30% è formato da ragazzi e ragazze provenienti da famiglie immigrate extraeuropee. L’analisi del contesto, elaborata attraverso un sistema di confronto tra bisogni effettivi e aspettative, è stata approfondita sia con incontri istituzionali e con i principali attori del territorio, sia incontrando direttamente gruppi di possibili beneficiari. I beneficiari/protagonisti dell’azione sono neet che vivono in una situazione di disagio, economico e sociale, dovuto soprattutto alla ridotta offerta culturale del territorio in oggetto, dalla mancanza di offerta di spazi di aggregazione organizzata e non e di attività strutturate, avulsi dal contesto societario dove vivono. Tutto ciò contribuisce ad accrescere il senso di sfiducia nelle istituzioni e il disinteresse a partecipare attivamente allo sviluppo del territorio e ad iniziative specifiche.
Dagli incontri realizzati con il target di riferimento emerge l’esigenza di reagire positivamente e attivamente alla situazione sopra descritta, attraverso l’interscambio generazionale.

 

OBIETTIVI

Favorire l’empowerment dei giovani attraverso il rafforzamento e la promozione delle loro competenze, della loro autonomia e del loro protagonismo;
• Promuovere una maggiore relazione tra giovani e la comunità, favorendo l’interscambio generazionale;
• Stimolare la messa a sistema della partnership pubblico/privato a sostegno delle politiche giovanili e la nascita di gruppi informali giovanili.

 

BENEFICIARI

Il progetto si rivolge in primo luogo ai 540 giovani residenti nei comuni del Unione dell’alto astigiano con età compresa tra i 14 e i 25 anni (beneficiari diretti).
Beneficiari indiretti: famiglie dei giovani coinvolti, associazioni del territorio, istituzioni, comunità in generale.
Si sottolinea che le attività verranno realizzate utilizzando strumenti e approcci metodologici che garantiscano a tutti i giovani di godere in uguale misura dell’esperienza, esaltando il concetto di inclusione sociale. Al fine di strutturare una maggiore connessione con il contesto territoriale, verrà favorito l’approccio olistico, di genere e interculturale. Per sottolineare l’importanza di un processo che esalta l’ascolto e la partecipazione, oltre ad avviare pratiche di debate, ludopedagogia, peer-education, peer-rewiew, le attività verranno implementate utilizzando linguaggi artistici e creativi: strumenti multimediali, video, street journalism e street art, teatro….

 

RISULTATI ATTESI ED INDICATORI OGGETTIVAMENTE VERIFICABILI

Il progetto porterà alla creazione di un centro giovanile di aggregazione, di un’associazione culturale formata da giovani ed al rafforzamento del consiglio comunale dei ragazzi appena costituito (giugno 2015) e la cui sostenibilità sarà, a fine biennio, a cura della partnership. Attraverso l’intervento, a breve periodo, si avrà almeno il 75% dei giovani che avrà condiviso nuove modalità di socializzazione e avrà partecipato a corsi di formazione di vario contenuto che faciliteranno la relazione con il mondo del lavoro, nonché contribuiranno ad una maggiore relazione con la comunità. A lungo periodo il progetto porterà un maggior empowerment delle giovani generazioni, autonomia e protagonismo, che faciliterà la relazione con “gli altri” e con le istituzioni.

 

FIGURE PROFESSIONALI COINVOLTE

Tutto il personale coinvolto nel progetto ha maturato anni di esperienza nella gestione e implementazione dei progetti con metodologie partecipative.
I contenuti dei corsi saranno veicolati attraverso una metodologia dell’”apprendere-facendo”, dell’apprendimento tra pari (peer to peer), e la riproposizione della pedagogia sociale di Paulo Freire dove l’alfabetizzazione, la coscientizzazione e la liberazione costituiscono lo scheletro portante. Un apprendimento che supera la contraddizione educatore/educando in modo che ambedue divengano contemporaneamente educatori ed educandi. Quest’ ultima prospettiva rispetta il senso etimologico di ex-ducere, che vuol dire: tirare fuori, trarre il meglio da un individuo per portarlo a compimento mediante la condivisione con altri, di valori, passioni, impegni concreti di natura sociale, politica, culturale. Si delinea così un modello pedagogico ad orientamento dinamico ed orizzontale che trova il suo punto focale in una orientazione progressiva dell’educando verso l’acquisizione di un modo di essere libero, critico e radicale.
Gli operatori delle varie associazioni coinvolte utilizzeranno con i ragazzi un approccio rispettoso dei "Principi per la partecipazione di bambine, bambini, ragazze e ragazzi" e dello “Standard e procedure PIDIDA (Per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza) per la partecipazione”, che tengono conto della specificità degli interlocutori in termini di abitudini, linguaggi, codici comportamentali.

MAIS, oltre al coordinamento progettuale, avrà in gestione le attività con focus socializzazione e l'intercultura.

RETE avrà in gestione le attività con focus musica, video, arte.

CIFA avrà in gestione le attività con focus partecipazione.

AMICI DI MAIS avrà in gestione le attività con focus sull'informatica, e la gestione delle pagine web e social.

LIBERA avrà in gestione le attività con focus cittadinanza attiva.

 

Il progetto è co-finanziato dalla Compagnia di San Paolo con un contributo di 57.000,00 € in 24 mesi, durata del progetto, su un totale di 119.254,00 €